Ogni tentativo di ricostruire l’aspetto del foro di Pompei in età imperiale come il risultato di un processo storico, risente delle molte congetture e di pochi dati certi. Questo dipende anche dal fatto che i pochi scavi sulla piazza sotto il livello del 79 sono, nella prospettiva attuale della ricerca, insufficientemente pubblicati (saggi del Maiuri, cosiddetto scavo dell’impianto elettrico). Tra il 2007 e il 2011 è stato possibile, grazie ad un progetto dell’Università di Augsburg prontamente approvato dalla Soprintendenza, eseguire diversi saggi stratigrafici nei porticati meridionali del foro. I risultati di questi lavori hanno confermato l’idea di una fase di strutturazione congiunta di questi portici insieme con la Basilica, in un unico procedimento costruttivo, inquadrabile verso la fine del 2o secolo a.C. Inaspettato invece era il prolungamento del foro oltre un vecchio muro di fondo verso sud insieme con la costruzione delle tre ‘aule pubbliche’ – nei ultimi anni del 1o sec. a. C. – sacrificando una strada e alcuni edifici privati. Il nostro contributo discute la datazione di questi processi sulla scorta dei dati stratigrafici e le ragioni funzionali per l’ampliamento della piazza.